Lillà: ecco come potarli correttamente per avere un fiore sempre colorato

Il lillà, o serenella è una pianta ormai davvero ben nota che fa parte del genere Syringa. Parliamo appunto di una pianta davvero semplice da coltivare e generosa di fiori colorati e fragranti. È stata parecchio apprezzata nel secolo scorso, poi lasciata un po’ nel dimenticatoio, o passata di moda.


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Oggi sta tornando in voga, proprio per le sue apprezzabili caratteristiche di rusticità, e inoltreper la bellezza dei suoi fiori. Però rammentate che dopo la fioritura bisogna potare bene il lillà e oggi ci soffermeremo proprio su tale azione. 

Il lillà riesce a dare tutta la sua piena bellezza in primavera, a marzo-aprile, nel periodo in cui fiorisce con appariscenti infiorescenze a pannocchia, lunghe 10-20 cm, formate da molteplici fiorellini a quattro petali di colore lilla, ma anche bianco, azzurro-lavanda, rosa-malva in diverse molteplicità meno diffuse.

Lillà: ecco come potarli correttamente per avere un fiore sempre colorato

La fioritura, purtroppo, ha durata breve e, solitamente in un paio di settimane, le pannocchie appassiscono e seccano. È ora di potare il lillà. Immediatamente dopo la fioritura, nell’istante in cui i fiori sono ormai appassiti e seccati, è il momento di potare il lillà, lavoro necessario se si vuole avere una generosa fioritura anche l’anno prossimo. Il lillà poi riesce a far fiorire i boccioli sui rametti più vigorosi dell’anno precedente.

Proprio per questo, per facilitare la creazione di tali rametti, pertanto, bisogna provvedere ora al raccorciamento di quelli che hanno appena fiorito, andando a togliere le infiorescenze secche e pochi cm dei rami che le conducono. Se indispensabile, per di più, si possono togliere anche i rami rotti, lesionati o alquanto deboli, in maniera tale da rafforzare e dare più vigore all’arbusto e ai nuovi rametti fioriferi che si andranno poi a creare. Per la stessa ragione, è possibile sfoltire la chioma se troppo fitta, togliendo per bene i rametti più delicati.

Con l’estirpazione delle infiorescenze secche, per di più, si evita la formazione dei semi, attività che implica un grande consumo di energia per la pianta e che non ha nessun interesse del punto di vista decorativa, a meno che non si voglia espandere la pianta per seme. In estate, da luglio in avanti, è possibile sfoltire il lillà rimuovendo alla base i polloni, cioè quei rami vigorosi ed eretti che si estendono a cominciare poi dal piede della pianta, in prossimità del colletto e difatti da questi rami si formano, infine, solo gemme a legno e non fiori, ragione per laquale vengono anch’essi tolti.

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